“Gocce d’acqua che stillano da una fessura nella roccia. Aria umida di
una grotta.
Un archivio sigillato. Luce intrisa di polvere. All’alba, ghiaccio sul
lago.
Una ciocca di capelli di un defunto che disegna un lento boccolo.
Velluto logoro, sbiadito, eppure ancora abbastanza morbido…”
Atmosfere
fredde. Unici colori: il bianco e il viola. Un libro che ci porta a contatto
con la morte, unico tappeto sopra il quale si svolge la ricerca per capire le
motivazioni del gesto. Una ragazza che,
attraverso i viaggi, scoprirà la vera identità del suo compagno suicida.
Un
laboratorio di profumi, il ricordo di un odore, un colore: il blu. Vasi
contenenti cuori ed essenze aromatiche.
La sera prima, nel mio letto d’albergo, gli
interrogativi sulla grotta, i pavoni e il guardiano si erano moltiplicati, al
punto da impedirmi di prendere sonno, invece adesso, arrivato il momento
giusto, non sapevo più bene che cosa dovevo veramente chiedergli. Cominciavo ad
avere l’impressione che, se ponevo tutte quelle domande, non era perché mi
interessava conoscere le risposte, ma perché volevo sentire quell’odore il più
a lungo possibile.
Quando
dentro di noi alberga un mondo sconosciuto ai più e diventa la parte più
autentica. Quando con la nostra assenza sveliamo i nostri segreti sigillati.
Quando regaliamo un po’ di noi anche quando non ci siamo.
Due
fragranze che miscelate nell’aria ci fanno sentire l’odore del racconto di Yuko
Ogawa: L’Eau Froide e Vitriol d’oeillet di Serge Lutens.
Un’acqua fredda composta da incenso somalo, note balsamiche e rinfrescanti, aprono l’ascolto olfattivo, riempendo le narici d’aria gelida, come succede negli obitori e, a definire il protagonista, il garofano: secondo una leggenda cristiana, questo fiore apparve per la prima volta sulla Terra dalle lacrime versate dalla Vergine Maria per la sofferenza di suo figlio Gesù che portava la Croce al Calvario prima di morire.
Un garofano speziato che descrivere la sensazione che si prova
nell’accarezzare una stoffa di velluto. Morbido, caldo, liscio, pesante,
corposo. Una contraddizione olfattiva per immergerci in questo libro dalle
tinte forti ed umane.
IL PROFUMO DI GHIACCIO
di Yuko Ogawa
Ed. Il Saggiatore
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